|
|
|
|
|
|
|
|
Chiesa Italiana |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
ACCOGLIENZA E TURISMO.
APPUNTI PER UNA SOCIETÀ APERTA
Mons. Carlo Mazza
Direttore Ufficio Nazionale CEI per la
Pastorale del tempo libero, turismo e sport
La dimensione dell'accoglienza, intrinseca alla natura e alla cultura dell 'uomo, trova nel turismo una specifica esplicitazione, tanto da essere segno e strumento della qualità stessa del turismo e della sua funzione umanizzante. Perciò l'accoglienza presuppone una visione del turismo, oserei dire una storia e una filosofia del turismo. Sinteticamente diamo uno squarcio su questi orizzonti per disporre una conoscenza più avvertita dell'accoglienza dell''"uomo turista".
Il fenomeno del turismo, germinato dalla rivoluzione del tempo in epoca contemporanea, si fonda su diverse cause concatenate. Una sobria recensione delle quali elenca, tra le altre, la liberalizzazione dei confini nazionali e statuali già consolidati nei secoli mediante guerre, patti e alleanze, la visione antropologica svincolata dagli schemi metafisici, monoculturali o sovente ideologici, la diffusione popolare del benessere economico e infine la qualità della scolarizzazione di massa.
Di fatto il possente movimento (viaggio) in atto, che è la cifra più radicale del turismo, ha impresso negli scenari interiori degli individui e delle collettività un bisogno di "vedere oltre" i recinti dell'abituale cittadinanza, un'urgenza di "andare oltre" gli orizzonti della quotidianità, un desiderio di "superare" i vecchi confini della conoscenza abituale, secondo istanze di curiosità e di avventura, di confronto e di condivisione1.
Scarica il documento completo in formato PDF ( 112 Kb)
"CAMMINARE NEL TEMPO.
IL VALORE ETICO DEL TEMPO LIBERO"
Mons. Carlo Mazza
Direttore Ufficio Nazionale della CEI per la
Pastorale del tempo libero, turismo e sport
Quando mi soffermo a riflettere sulla "questione tempo", mi rinviene immediatamente una parola perentoria di San Paolo che dice: "Questo vi dico, fratelli: il tempo si è fatto breve" (1 Cor 7,29).
Il contesto richiama insegnamenti circa il matrimonio e la verginità e qui il senso della "lectio" paolina è calzante nell'indicare che l'essenziale consiste nell'essere totalmente disponibili e pronti all'evento di Gesù che viene. Per dire: è legittimo distinguere i diversi stati di vita, è giusto non essere indifferenti alle realtà terrestri, ma tutto è relativo a Cristo. Perciò non ci si perda dietro troppo alle "cose" del mondo, anche belle e legittime.
Scarica il documento completo in formato PDF ( 149 Kb)
"IL DESERTO NELLA CITTÀ"
Mons. Carlo Mazza
Direttore Ufficio Nazionale CEI per la
Pastorale del tempo libero, turismo e sport
1. Siamo in città
L'invito che ci è rivolto opportunamente riguarda l'urgenza di una "sosta" in città. Il lungo cammino dell'esistenza, caratterizzato da mille vicende, segnato da mille affanni, costellato da tanti misteri, brama e invoca una sosta. Si tratta della sosta del viandante feriale, del pellegrino universale o, più semplicemente, del "povero cristiano" in attesa del Signore al pozzo presso la città di Sicar, segno di un inconfessato desiderio di vita e di speranza (cfr. Gv 4,5). Emile Mâle, storico del primo novecento, annota: "Chi è il cristiano? Se non un eterno viaggiatore che non si sente appartenere a casa sua, un viandante in marcia verso la Gerusalemme eterna"1. Anche al "cittadino" moderno – pellegrino nelle metropoli sconfinate2 – viene ricordato che la vita umana tende al suo traguardo e che, come Gesù "stanco del viaggio", abbisogna di "sedersi presso il pozzo" (Gv 4,6).
Intanto siamo qui, al pozzo della città terrena. Sostiamo un tempo sufficiente per capire dove ci troviamo e per renderci conto dove stiamo andando. Forse avremo bisogno di una bussola o di una mappa o di una zattera per raggiungere felicemente l'altra parte dei confini del mondo abitato.
Scarica il documento completo in formato PDF ( 130 Kb)
IL DONO DEL PELLEGRINAGGIO:
Vademecum per gli operatori pastorali
a cura di Carlo Mazza - Roma, 1999
INTRODUZIONE
Il pellegrinaggio appare sempre di più come un "segno dei tempi", soprattutto in questo scorcio di secondo millennio cristiano e nella prospettiva del terzo. E' lo stesso Giovanni Paolo II ad osservare che "il movimento dei pellegrinaggi su percorsi antichi e nuovi sta vivendo una vera rinascita"1, soprattutto nel mondo giovanile. Non v'è dubbio allora che intraprendere un pellegrinaggio non solo evoca una tradizione vetusta ma segnala uno stato di coscienza, una novità della fede nell'odierno trapasso culturale.
D'altra parte nell'esperienza pastorale delle nostre comunità parrocchiali, il pellegrinaggio va assumendo progressivamente una sorta di appuntamento "tradizionale". Che siano piccoli o grandi, di un giorno o di più giorni, i pellegrinaggi interpretano un sentire profondo, anche se a volte confuso, di una religiosità semplice, disadorna, spontanea e popolare. C'è da stupirsi e insieme da riflettere.
Lo stupore accade per l'evento in sé, per le modalità e per i contenuti del suo vissuto nelle coscienze dei fedeli: il mettersi in pellegrinaggio si attua infatti come un'adunata, una chiamata, una vocazione ritrovata, dove si investono desideri e passioni, sofferte storie personali e invocazione, dove rinasce un'autenticità spirituale con la scoperta di un Dio vicino. Le comunità cristiane avvertono l'enorme e imprevista potenzialità del pellegrinaggio e cercano di ordinarlo a buon fine, non senza fatica e qualche difficoltà.
Scarica il documento completo in formato PDF ( 583 Kb)
IL MINISTERO DELL'ACCOGLIENZA NEL TURISMO
Appunti per una riflessione cristiana
Mons. Carlo Mazza
Direttore Ufficio Nazionale CEI per la
Pastorale del tempo libero, turismo e sport
Teologia dei "ministeri"
1. |
Lo Spirito Santo ha diffuso nei cuori dei credenti la potenza dell'amore che Gesù, obbedendo alla volontà misericordiosa e provvidente del Padre, ci ha in sovrabbondanza acquistato mediante il sacrificio della croce. Il dono dello Spirito suscita in noi l'amore e il desiderio di amore, del quale una delle forme più nobili è di mettersi a servizio dei fratelli. Chi infatti, essendo stato oggetto d'amore, non ricambierebbe l'amore ricevuto, donandolo a sua volta non solo alla fonte originale dell'amore ma altresì a coloro che ugualmente hanno ricevuto dalla medesima fonte l'amore? Così si forma un "ordo amoris" di grande ed efficace preziosità cristiana e umana. |
Scarica il documento completo in formato PDF ( 100 Kb)
"IL PELLEGRINAGGIO COME METAFORA DELLA VITA"
Mons. Carlo Mazza
Direttore Ufficio Nazionale CEI per la
Pastorale del tempo libero, turismo e sport
Il mondo cambia volto, la società vive un radicale mutamento, gli stili di vita si trasmutano. Tutto sembra assumere la caratteristica del movimento. Vince chi va più veloce, utilizzando gli strabilianti progressi tecnologici. Le nuove vie delle relazioni, passano nelle reti telematiche. Così l'economia, la cultura, il lavoro fluiscono oltre i volti dell'umano e si disperdono nei sentieri invisibili della globalizzazione.
Allo sguardo disincantato dell'uomo moderno le varie e molteplici vie di un tempo appaiono miti e leggende. Eppure, rivelando lo sforzo di raggiungere un di più, un oltre, inteso come conquista e guadagno, permangono nella storia, ma soprattutto nella memoria, a significare un passato che ci ha generato all'intelligenza della vita.
Scarica il documento completo in formato PDF ( 133 Kb)
XL Convegno Nazionale dei Rettori e Operatori di Santuari
Divino Amore, 21-24 novembre
"Il progetto pastorale della Chiesa italiana
aperta alle problematiche dei Santuari"
(di Mons. CARLO MAZZA)
"Li condurrò sul mio monte santo e li colmerò di gioia nella mia casa di preghiera. I loro olocausti e i loro sacrifici saliranno graditi sul mio altare, perché il mio tempio si chiamerà casa di preghiera per tutti i popoli" (Is 56,7).
L'oracolo messianico del profeta Isaia fa pregustare gli eventi del tempo ultimo, colmi di gioia e di consolazione, ma altresì illuminanti per noi che viviamo con qualche trepidazione una singolare temperie multietnica, multiculturale e multireligiosa. In tal senso la prospettiva profetica ci induce ad aprire mente e cuore ai "segni" di Dio disseminati nell'attuale vicenda umana e, per quanto qui concerne, si fa promessa per meglio intendere le nuove sfide poste alla Chiesa e, per assimilazione, ai Santuari.
Scarica il documento completo in formato PDF ( 150 Kb)
Convegno "Europa oltre le barriere. Nuovi percorsi per l'autonomia e l'integrazione delle persone con disabilità" (Roma, 17 novembre 2003)
Il turismo come veicolo di fede, di socializzazione e di cultura. Il caso dell''"ospitalità religiosa" in Italia.
MONS. CARLO MAZZA,
Direttore Ufficio Nazionale CEI
per la Pastorale del tempo libero, turismo e sport
1. Premessa
1.1 |
La nostra riflessione verte sul turismo come fenomeno tipico della modernità. In tale ottica appare con più evidenza come lo specchio dell'uomo nella perenne ricerca di luoghi e di tempi atti a procurare riposo, quiete, rigenerazione interiore ed esteriore. Se il turismo è in grado di muovere energie umane in riferimento allo sviluppo economico e al benessere sociale, lo è ancor più in riferimento alla qualità della vita personale, al conseguimento di maggiore conoscenza e soddisfazione rispetto alle facoltà intellettuali e spirituali della persona. |
1.2. |
Il turismo, quale originale modalità di vivere il tempo libero, lungi dall'essere attività umana emarginata, domanda di essere riportato al centro dell'interesse civile e sociale e ripensato sia in ambito privatistico che in ambito istituzionale, soprattutto per quanto riguarda le persone segnate da disabilità. Di fatto il fenomeno della mobilità mette a prova le capacità di attuazione dei diritti e dei doveri dei cittadini e le opportunità implicite di cittadinanza attiva e di soddisfazione di bisogni autentici della persona. |
Scarica il documento completo in formato PDF ( 124 Kb)
LA PASTORALE DEL PELLEGRINAGGIO NELLA VITA ORDINARIA DELLA PARROCCHIA
Mons. Carlo Mazza
Direttore Ufficio Nazionale CEI per la
Pastorale del tempo libero, turismo e sport
Il contributo si presenta come una proposta di "pastorale del pellegrinaggio nella vita ordinaria della parrocchia", e si propone l'obiettivo di approdare ad un "modello" di pastorale effettivamente praticabile nei contesti vitali delle realtà vive e operose delle nostre comunità cristiane, ancora ammirevolmente ancorate alla fede, nonostante le insidiose crisi che le attraversano. Per un'analisi della situazione della "parrocchia" e delle eventuali prospettive pastorali, si rimanda all'ampia letteratura disponibile e specialistica1.
Scarica il documento completo in formato PDF ( 124 Kb)
LA PASTORALE DEL PELLEGRINAGGIO NELLA VITA ORDINARIA DELLA PARROCCHIA
Mons. Carlo Mazza
Direttore Ufficio Nazionale CEI per la
Pastorale del tempo libero, turismo e sport
Il contributo si presenta come una proposta di "pastorale del pellegrinaggio nella vita ordinaria della parrocchia", e si propone l'obiettivo di approdare ad un "modello" di pastorale effettivamente praticabile nei contesti vitali delle realtà vive e operose delle nostre comunità cristiane, ancora ammirevolmente ancorate alla fede, nonostante le insidiose crisi che le attraversano. Per un'analisi della situazione della "parrocchia" e delle eventuali prospettive pastorali, si rimanda all'ampia letteratura disponibile e specialistica1.
Scarica il documento completo in formato PDF ( 1.2 Mb)
LA RIPRESA DELL'INTERESSE ECCLESIALE.
TENDENZE PER LA PASTORALE DEL TURISMO E PER IL TURISMO RELIGIOSO
Mons. Carlo Mazza
Direttore Ufficio Nazionale della CEI per la
Pastorale del tempo libero, turismo e sport
La ripresa del discorso sul Turismo dopo il Giubileo non può non richiamare alcune emergenze tendenziali che lo sguardo cerca di individuare. Appaiono come elementi che hanno connotato un anno di manifestazioni straordinarie, vissute con diversa intensità individuale e comunitaria ma ugualmente segnate da una profonda fede "popolare" e da un felice accompagnamento ecclesiale.
Il movimento che la celebrazione giubilare ha suscitato non si è rivelato indifferente o estraneo o ostile al fenomeno del turismo, come certissimamente non era riconducibile al generico movimento turistico. Il Giubileo ha vissuto i suoi giorni con una densità simbolica e pratica da non assimilarsi ad una parentesi spiritualistica ma da distinguersi come un evento di elevata portata spirituale e storica, di carattere universalistico, di incisivo impatto sociale e culturale, nella linea interpretativa del Concilio.
Spontanea emerge la domanda: "Quanto queste dimensioni hanno giovato al turismo?" L'immissione nel circuito turistico di nuovi "contenuti" e di nuove "aperture" nella prospettiva della promozione umana e della coltivazione della spiritualità, ha senza dubbio sospinto il turismo verso orizzonti più idonei alle complesse esigenze dell'uomo (post) moderno. Una buona intelligenza del Giubileo rispetto al turismo individua una lezione da non sottovalutare e da non obliterare.
Scarica il documento completo in formato PDF ( 145 Kb)
Conferenza Episcopale Italiana
Ufficio Nazionale per la Pastorale del tempo libero, turismo e sport
CONVEGNO NAZIONALE
Roma, 21-22 novembre 2002
Le nuove sfide del pellegrinaggio postgiubilare.
Una pastorale "pellegrinante"
per una Chiesa missionaria
La situazione
Il pellegrinaggio nelle nostre Chiese ha celebrato il suo apogeo nel Grande Giubileo dell'anno 2000, sviluppando in modo stupendo le sue vere potenzialità, suscitando in ogni comunità cristiana autentiche conversioni, santi proponimenti e rinnovato impegno di vita evangelica. Al riguardo il sentire comune concorda nel valutare l'esperienza giubilare come esemplare sia sotto il profilo spirituale che ecclesiale, solidale e culturale1.
Ora, l'attuale condizione del pellegrinaggio, a distanza di due anni dal Giubileo, consiglia un pacato discernimento in riferimento alla sua complessiva e sovente contraddittoria realtà. Qui e là si registra infatti una stasi o si paventa una leggera flessione della domanda, ma soprattutto si teme una frammentazione e una moltiplicazione di varie "esperienze" individualistiche e nel segno del "fai-da-te", fenomeni in sé legittimi ma portatori di segnali connotati di rischiosità pastorale.
Le cause di quanto viene empiricamente osservato vanno pazientemente studiate non solo dagli esperti ma altresì dagli operatori pastorali. Si avverte in molti osservatori e addetti ai lavori una preoccupazione non tanto per l'ipotetico calo di appetibilità del pellegrinaggio, quanto per l'apatia e la lentezza a muoversi insieme, in stile si direbbe "giubilare", da parte dei fedeli, vanificando l'acquisizione di un'ecclesiologia di comunione e di missione.
Scarica il documento completo in formato PDF ( 128 Kb)
"LUOGHI DELLO SPIRITO: TRA QUOTIDIANITÀ E DESIDERIO DI INFINITO"
Mons. Carlo Mazza
Direttore Ufficio Nazionale CEI per la
Pastorale del tempo libero, turismo e sport
Premessa
Nel contesto fascinoso del "cosmo del turismo" esibito magnificamente alla BIT, questo nostro appuntamento annuale non può certo dimenticare l'immensa tragedia procurata dallo tsumani, che ha colpito intere popolazioni di ampie aree asiatiche. E' per noi doveroso il ricordo delle centinaia di migliaia di vittime travolte dal cataclisma naturale e scomparse in una morte violenta e densa di mistero.
L'evento ci prende anche per i suoi riflessi in ambito turistico e ci costringe a profonde riflessioni sul nostro modo di fare vacanza e sulle talune conseguenze nefaste che si sviluppano nella società autoctona e sul territorio. E mentre volgiamo un pensiero orante alle persone scomparse, soprattutto i bambini, desideriamo esprimere un intenso auspicio, per quanto ci riguarda: che nella immediata e urgente ricostruzione dei centri urbani balneari si tenga in grande considerazione il rispetto e la salvaguardia di quei valori religiosi, etici e tradizionali che fondano la dignità delle comunità locali, delle culture e delle civiltà.
Scarica il documento completo in formato PDF ( 100 Kb)
Ufficio Nazionale della CEI per la Pastorale del tempo libero, turismo e sport
Parrocchia e Pastorale del Turismo, dello Sport, del Pellegrinaggio
Roma, 2003
Premessa
La scelta pastorale che privilegia la "centralità" della parrocchia da parte dei Vescovi delle Chiese d'Italia, identificata quale "luogo – anche fisico – a cui la comunità cristiana fa costante riferimento"1, appare non solo di valore strategico nella elaborazione e nella pratica pastorale ma anche di particolare valore dinamico nella sollecitazione di un "ritorno" al territorio, quale scenario polivalente e vincolante delle diverse azioni pastorali.
Oggi si avverte l'opportunità di lavorare in rete. Si segue un metodo che intreccia e unifica linee connesse e armoniche, segno di affermata e praticata cultura relazionale tra persone singole, soggetti ecclesiali collettivi e organismi civili. La rete richiama una non dimenticata immagine evangelica, ricca di risonanze e di suggestioni, ma dà rilievo appunto ad un metodo di lavoro che appare non solo opportuno ma necessario.
Il presente "sussidio", più che offrire ricette preconfezionate e pronte per l'uso, propone il tentativo di "creare mentalità" – si direbbe cultura attivante – a partire dalla quotidianità concreta ed eterogenea e, nella fattispecie, di stimolare la parrocchia ad essere "protagonista" di azioni e di relazioni significative in ambiti di vita usualmente considerati non immediatamente pertinenti all'annuncio del Vangelo.
Tempo libero, turismo, sport, pur oggetto di apprezzamento e di citazione ecclesiale, tardano purtroppo ad entrare nell''"agenda" degli impegni pastorali, dato il loro improbabile "rendimento" subitaneo nel conto dei risultati. Tuttavia, essendo fenomeni di largo consumo e capaci di modificare stili e condotte di vita, domandano sempre di più alla Chiesa una specifica e qualificata attenzione.
Nel documento citato, i Vescovi menzionano per ben 4 volte il fenomeno del tempo libero, con i correlati diversi contenuti (cfr. nn. 50, 51, 54, 61) invitando a prenderne coscienza e a farne "luogo" di interventi pastorali appropriati, capaci di incidere sulle culture soggiacenti.
Il nostro modesto lavoro intende essere non solo consenziente e conseguente all'intenzione programmatica dei Vescovi, ma mira a fungere da incentivo all'impegno pastorale della parrocchia perché, con rinnovato slancio missionario, coltivi e diffonda il Vangelo di Gesù Cristo nei mondi vitali del turismo e dello sport, e continui ad essere fermento vivo nella pratica antica e sempre nuova del pellegrinaggio.
Mons. Carlo Mazza
Direttore
Scarica il documento completo in formato PDF ( 295 Kb)
PASTORALE DEL TURISMO, DELLO SPORT, DEL PELLEGRINAGGIO
Sussidio per un impegno ecclesiale
Roma, 1996
AVVERTENZA
Il presente ulteriore sussidio, predisposto dal competente Ufficio Nazionale della CEI, previa attenta consultazione dei propri referenti regionali, vuol porsi a servizio del rinnovato impegno ecclesiale nel particolare mondo del turismo, dello sport, del pellegrinaggio. Ci ha guidato nella stesura delle brevi considerazioni un'esperienza quasi decennale e la convinzione che i tempi maturano una comprensione più illuminata da parte della coscienza credente in riferimento alle sfide pastorali e culturali provenienti dal fenomeno complessivo del tempo libero.
Il sussidio, semplice ed elementare nel suo impianto metodologico e contenutistico, domanda di essere utilizzato per quello che è: uno strumento di lavoro che stimoli la riflessione e la prassi pastorale. Non si configura come un facile "ricettario" pronto all'uso, ma abbisogna di approfondimenti successivi, di mediazioni culturali e didattiche, di sperimentazioni concrete sul campo.
Per tali ragioni viene affidato al pastore d'anime e ai collaboratori laici con la fiducia e la speranza che, a partire da qui, si intraprenda un cammino pastorale - nel quadro del progetto di nuova evangelizzazione e di inculturazione della fede - ricco di consolanti traguardi, ben sapendo, comunque, che è sempre "Dio che fa crescere" (1 Cor 3,7) e conduce a compimento l'opera di salvezza.
C.M.
Roma, ottobre 1996
Scarica il documento completo in formato PDF ( 218 Kb)
"PELLEGRINI A ROMA"
Mons. Carlo Mazza
Direttore Ufficio Nazionale CEI per la
Pastorale del tempo libero, turismo e sport
Molteplici appaiono "Le vie dell'uomo nella storia", quasi a materializzare i percorsi dello spirito umano alla ricerca di una verità più grande di quella posseduta, più perspicace a illuminare la notte dell'anima e della mente, più risolutiva rispetto ai tentativi esperiti in vista di conseguire sapienza e conoscenza. Questa consapevolezza viene espressa con soddisfazione dal Siracide: "Chi ha viaggiato conosce molte cose, chi ha molta esperienza parlerà con intelligenza. Chi ha viaggiato ha accresciuto l'accortezza. Ho visto molte cose nei miei viaggi; il mio sapere è più che le mie parole" (Sir 34,9-11). Viaggiando si impara e imparando si accresce la sapienza della vita, la gioia di abitare il mondo, la pacatezza del cuore. Per questo il viaggio evidenzia la precisa forma antropologica perché l'uomo è viator per essenza ed esistenza, per la sua identità creaturale in ricerca, a volte disperata e disperante, della sua origine e del suo fine e, in buona sostanza, del suo Creatore. Celebre permane la lapidaria considerazione di Agostino: "Inquietum est cor nostrum donec requiescat in te" (Confessioni, 1.1).
Scarica il documento completo in formato PDF ( 85 Kb)
"SULLE TRACCE DELLA FEDE. TURISMO RELIGIOSO"
Mons. Carlo Mazza
Direttore Ufficio Nazionale CEI per la
Pastorale del tempo libero, turismo e sport
Il suggestivo titolo posto a capo del contributo richiesto induce a riprendere il discorso sul Turismo Religioso e richiama come premessa necessaria l'esperienza fondamentale del Giubileo.
Spontanea sorge la domanda: "Come e quanto il Giubileo ha giovato al turismo religioso?"
L'immissione nel circuito turistico di nuovi "contenuti" e di nuove "aperture" nella prospettiva della coltivazione della spiritualità, ha senza dubbio sospinto il turismo religioso verso orizzonti più idonei alle complesse esigenze dell'uomo.
Scarica il documento completo in formato PDF ( 106 Kb)
TURISMO RELIGIOSO E MODERNITA'
Mons. Carlo Mazza
Direttore Ufficio Nazionale CEI per la
Pastorale del tempo libero, turismo e sport
Il fenomeno complesso e articolato del Turismo Religioso (TR) si profila come un'esperienza umana collegata al "viaggiare turistico" nel quale si evidenzia in modo eminente la caratterizzazione "religiosa" (relativa al trascendente).
La cifra complessiva di "turismo religioso" - non da tutti accettata nella sua espressività ma ormai entrata nell'uso linguistico generale e nella letteratura specializzata1 - connota dunque la compresenza dinamica di due fattori - "turismo" e "religione" - combinati in modo da suscitare un esito unitario (non giustapposizione di aspetti eterogenei), percepito come tale dalla coscienza soggettiva.
Dal punto di vista di ricerca della genesi del TR, è ragionevole rintracciarne le radici sia nella forma turistica sia nella forma del pellegrinaggio, con l'avvertenza di distinguere le due "radici" dall'esito finale da noi denominato, appunto, "turismo religioso".
Scarica il documento completo in formato PDF ( 159 Kb)
"TURISMO RELIGIOSO: AMBIENTE, CULTURA, ARTE, STORIA E FEDE"
PREMESSA
È opportuno segnalare una domanda diffusa che di fronte all'evento giubilare si fa sempre più incalzante: «Che cos'è il turismo religioso?» Da anni si va ripetendo che la dizione si presenta infelice: da una parte perché inficierebbe la nobiltà e l'intangibilità sacrale del pellegrinaggio, con interferenze di carattere commerciale, dall'altra perchè, tanto ormai calato nella trappola del modello turistico, non evidenzierebbe a sufficienza lo specifico "religioso" venendo assorbito dalle cadenze edonistiche ed estetiche del viaggiare moderno. La questione presenta aspetti difficilmente componibili a livello teoretico.
Infatti dalla contraddizione non se ne esce con esiti soddisfacienti per la ragione che il turismo religioso non appartiene al genere dei fenomeni immediatamente decifrabili e non riesce ancora a chiarire il suo statuto originario. Dunque ogni soluzione rischia di essere ideologica o di ricadere nella fluttualità dell'opinione. Se si osserva più da vicino la stessa conformazione del turismo religioso si noterà che esso si attua e si sviluppa su due fronti che interagiscono in modo simultaneo: da una parte si muove omogeneamente ad una sua ratio intrinseca adeguata alla dinamica strutturale del turisno e dall'altra ad una connessione rispetto al sentire religioso del nostro tempo, coinvolgendo motivazioni e tendenze assai eterogenee, realizzando alla fine una sorta di contaminatio.
Scarica il documento completo in formato PDF ( 120 Kb)
CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA
Commissione Ecclesiale per la pastorale del tempo libero, turismo e sport
«VENITE, SALIAMO SUL MONTE DEL SIGNORE» (Is 2,3)
Il pellegrinaggio alle soglie del terzo millennio
Nota pastorale
PRESENTAZIONE
Nel consegnare alle Chiese in Italia la Nota pastorale «Venite, saliamo sul monte del Signore» (Is 2,3). Il pellegrinaggio alle soglie del terzo millennio, preparata dalla Commissione Ecclesiale per la pastorale del tempo libero, turismo e sport, ci sembra importante riassumerne le motivazioni di fondo e l'iter percorso, perché tutti colgano la necessità di ripensare contenuti, metodi e stili del pellegrinaggio, così come è collocato e vissuto nella pastorale ordinaria della comunità cristiana.
La Nota prende avvio dal movimento spirituale e pastorale suscitato nelle nostre Chiese dal Convegno ecclesiale di Palermo (20-24 novembre 1995) e, in modo più preciso, dalla sintesi interpretativa offerta nel discorso rivolto a quell'assemblea da Giovanni Paolo II e nel successivo documento della Conferenza Episcopale Italiana Con il dono della carità dentro la stori. Due forti indicazioni ci avevano colpito in modo particolare: il dinamismo della conversione pastorale, invocato come via di rinnovamento, e il coraggio della missione, rilanciato quasi come una sfida.
Ci siamo attivati in una ricerca approfondita circa la situazione della pastorale del pellegrinaggio in Italia, ritenendo opportuno verificare, attraverso dati e testimonianze, la possibilità di una proposta migliorativa, che renda questa particolare espressione di fede sempre più adatta a rispondere alle domande di senso della società contemporanea, nella prospettiva del prossimo Grande Giubileo dell'anno 2000.
Scarica il documento completo in formato PDF ( 178 Kb)
|
|
|
|
|
|
|
|