Archivio    
N.1 luglio 2012 N.2 dicembre 2012 N.3 settembre 2013 N.4 agosto 2014 N.5 dicembre 2014 N.6 luglio 2015
 
N.7 luglio 2016 N.8 dicembre 2016 N.9 luglio 2017 N.10 dicembre 2017 N.1 luglio 2020
 
  Editoriale  |  Il pellegrinaggio di fronte alle sfide della nuova evangelizzazione
Info - Pro memoria  |  Preghiera per la fede  |  Non credere, ossia la non-fede
 
 
 
   
  "E il Verbo si è fatto carne, e ha posto la sua dimora in mezzo a noi ".
Questa è la certezza che ci viene dalla fede e dalla Parola tramite gli Evangelisti.
Siamo entrati nell'Anno della Fede, voluto da Papa Benedetto XVI per ricordare l'apertura del Concilio Ecumenico Vaticano II. Il Documento Pontificio che il Papa ci ha donato nell'indizione di questo anno che si concluderà con la domenica 24 novembre 2013, Solennità di Cristo Re dell'Universo, si intitola: La Porta della Fede. Ora al termine del periodo forte dell'Avvento ci apprestiamo ad accogliere proprio il Dio-con-noi che il Padre ci dona per la nostra redenzione, per seguirlo e giungere con Lui alla Salvezza, che è la comunione piena ed eterna con il Signore. Dobbiamo in questo anno percorrere la via della fede, passare questa porta e camminare con Gesù e verso Gesù, condotti proprio da Lui che è la "Parola" mantenuta del Padre ed incarnata per condividere il nostro essere e il nostro cammino dell'esistenza fino alla pienezza della Pace.
Con Sant' Agostino proclamiamo e riconosciamo: «Tu sei grande Signore e degno di ogni lode. Ci hai creati per Te , e il nostro cuore è inquieto finché non riposa in te! ».
Mi pare giusto sottolineare dei cardini di questa Porta, che ha una soglia da varcare: certamente la Parola di Dio, il cui ascolto docile ed obbediente porta alla fede e al viverla annunciandola e professandola, anche in quel momento di grazia e di evangelizzazione che è il pellegrinaggio.
Unito a questo primo cardine c'è la preghiera: il momento di incontro, di apertura e di ascolto accogliente che apre alla presenza del Signore, momento che non ha tanto spazio nella quotidianità ma è invece previlegiato nell'esperienza spirituale del farsi pellegrino. Altri due cardini sono l'affidarsi e imitare il cammino di fede di Maria Immacolata che è stata ed è la prima credente e camminare davanti al popolo di Dio per insegnarci a confermare ogni giorno il nostro Fiat battesimale. Lourdes si presenta infatti in questo anno speciale come "una porta per la fede".
Questo vivere la nostra vocazione di Chiesa, popolo di Dio convocato dalla Sua Parola, a cui il Signore affida questo impegno di annunciare a tutti l'Amore che salva.
Credo che la proposta del Papa di vivere questo "Anno della Fede" ha tra le sue motivazioni la percezione che lo stato della fede non è buono e che, almeno in alcune aree del mondo, la fede è messa in difficoltà fino al rischio di perderla.
"Se l'uomo dimentica Dio - afferma il Papa - perde sempre di più la vita, perché la sete di infinito è presente nell'uomo in modo inestirpabile. L'uomo è stato creato per la relazione con Dio ed ha bisogno di Lui".
Viviamo questa dimensione e aiutiamo i nostri fratelli e sorelle che incontriamo nel cammino a coglierla progressivamente e in profondità nel nostro essere, iniziando ad aprirci alla presenza in noi del Signore della vita.
Per questo auguro a tutti voi un Santo Natale e di vivere il nuovo anno come grazia donataci dal Signore stesso per crescere nella fede e nell'Amore!
 
     
  don Luciano Mainini
Segretario Generale